Le piante Zio Pepe è dietro la casa innestando meli. Con un temperino sta intagliando nella corteccia per fare un innesto. Raramente non gli prendono. Ha tutto il terreno pieno di alberi da frutta. Vicino alla casa ha due fichi, e ataccato dal muro tre limoni che così sono protetti dell'aria fredda del nord. I peri anche sono delicati e raro è l'anno in cui maturano tutti: hanno nei rami bastoni che gettarono loro i ragazzi per abbattere alcune pere. I ciliegi vanno bene, lo stesso con i susini; le ciliegie incominciano a venire a giugno e si deve raccoglierle a mano, non come le prugne selvatiche che abbondano tanto che basta scuotere il prugno per coprire il terreno di frutti. Contro i muri del giardino ci sono susini giapponesi con un spaventapasseri per spaventare gli uccelli. Ma ciò che va meglio sono le pesche e le mele. Perfino davanti la casa ci sono due viti che fanno una pergola che da buon'ombra d'estate.
Non è soltanto dei alberi da frutta con cui ha buona fortuna zio Pepe. Si preoccupa molto delle montagne, nelle quali c'è di tutto. Ai terreni, in mezzo ai campi di ginestroni, ci sono pini, da qualche anno, si pianta molto eucalipto, provando a vendere le quercie che ritardano molto a crescere e ammazzano la crescita nuova; non li lascia soli nel bosco, dove sono mescolati con betulle. Nei prati, nei margini, conserva frassini per fare assi, e vimini per fare ceste e cestini.
All' argine del fiume, ha un bosco di castagni, che al tempo delle castagne, quando incominciano le feste delle castagne, si deve sorvegliare. Per ciò, zio Pepe non taglia i rovi dei muri e prova a riempire i buchi con rami di albero da nocciola o salice (tagliati al tronco). Non contento di questo, butta sopra di loro rovi o ginestroni.
La settimana prossima dovrà andare in montagna perché ha venduto un terreno di pini e andranno i boscaioli con le loro ascie e seghe per fare legna tutto il giorno. È buona legna; i tronchi saranno quasi tutti grossi e ci sarà poca legna fina. Nello stesso tempo poterà dei rami di un alloro che danno ombra alla proprietà di un vicino.
La nuora Rosario, lo ha già incaricato di portare pini per accendere il fuoco; lui le ha detto che ciò che occorre sono delle buone scheggie di quercia secca che bruciano come resina e sostengono il fuoco. O, meglio, dei ceppi.
Lelo crede che il meglio sia mettere delle ghiande al posto della legna, lasciare che crescano e da là, per il fuoco.
Juan A. Thomas, Ph.D.
Juan A. Thomas, Ph.D.
Associate Professor of Spanish, Chairman of the Foreign Language Department
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