18 Italiano

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Gli animali   Oggi andiamo con Lelo a  scuola.  C'è  scienze naturali. Vediamo ciò che succede:
-Quando  arriva la primavera- spiega la maestra- sembra che si svegli  tutto!  Avete  visto come tremano le lucertole nelle pietre e come colpiscono i picchi nelle quercie e come saltano le cavallete nell'erba?  Tutto ciò che è stato  indebolito nell'inverno rivive con i primi raggi del sole.
-Ci sono alcuni animali che escono più d'inverno  che  adesso-  ha  detto  un ragazzo.
-Quello è perchçe d'inverno non hanno da mangiare alla montagna, e si avvicinano più alle case.  Al volpe  piaciono molto le galline, ma se  trova lepri, donnole, topi, merli o pernici (che quando non è d'inverno circolano molto) non scende al pollaio per paura al cane.  La stessa cosa  succede al lupo.
Tutti gli animali hanno qualche mistero per i ragazzini, e siccome la professoressa  ha detto che quando c'è  qualcosa che non sanno, devono domandare,  tutti domandono.
-E perché i pippistrelli escono di notte?- ha domandato Toñín do Xastre.
-Escono di notte o in posti scuri perché al buio è dove meglio cacciano. Di giorno c'è  molto rumore e siccome sono ciechi, cercano il silenzio della notte, delle caverne o perfino delle stalle.  Dove sentono ronzare  di una mosca, una zanzara un tafano, sono là  per intrappolarlo.  Anche le civette escono di notte e benché abbiano un canto così spaventoso sono molto benefiche per l'agricoltura.  So di un nido di una civetta e quando lo vado a vedere ha sempre  talpe e vermi, che ha preso  la notte precedente. Questi uccelli hanno gli occhi abituati per vedere di notte.  Ci sono altri animali che tanto vedono a una ora come ad altra, ma preferiscono andare per la luce della luna.  Tra questi  c'è il cinghiale che viene tutte le notti qui, al  campo di granone di  Caseiro.
-Professoressa, cosa mangiano i serpenti?- ha domandatoLelo.
-Rospi, io  l'ho visto io-  da detto  Susiño de Rego-.
-E rane e salamandre e trote e uccellini- ha aggiunto la professoressa. Gli uccelli, soltanto per guardarli, si addormentano.  Dopo, i serpenti  li pigliano come vogliono.
-Dove vanno d'inverno le rondini?  ha domandato Rosiña de Saavedra.
-Vanno in  Africa.  Quando viene il primo freddo se ne vanno per terra più calde.  Però quelli che emigrano non sono soltanto  le rondini.  Tutti a Vilanova, salvo voi, sanno quel detto:
Quattro uccelli scelti
sono quelli che passano il mare
Il cuculo  e la rondine,
la colomba e la guaglia.
-Si lo sappiamo!-  hanno protestato  tutti.
In fondo della classe c'era un ragazzo che alzava la mano  da un bel po'  di  tempo, facendo segni.  Era Miliño de Freixo.
-Volevo sapere chi  dice alle farfalle che si rallegrino, come se  gli fosse arrivato una lettera.
-Non glielo dice nessuno, nè lo sanno. È che loro piace la luce.  Fanno come le zanzare, gli scarafaggi  e le farfalle notturne che battono contro i fanali del trattore di tuo padre al tramonto del sole.
I ragazzi fecero altre domande riguardo le api, le vespe, le formiche, le lumache.  Allora Lelo si  è alzato.
-Mi dà permesso, professoressa?
-Esci.
-Il ragazzino  sapeva di tre nidi nel muro del giardino nuovo e non poteva più aspettare a vederli.  Uno era di scricciolo, altro di lavandeira e altro di pettirosso.
Stavano  covando.   Sapeva di altro di gazza e altro di cornacchia in cima a ciascuna quercia.  Avevano dei piccoli, però Lelo era molto piccolo per salire così alto.
Quando tornava a  scuola, gli altri ragazzini  uscivano per l'intervallo. 1

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Juan A. Thomas, Ph.D.

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Associate Professor of Spanish, Chairman of the Foreign Language Department
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